Bree Van de Kamp

Bree Van de Kamp è una delle protagoniste di Desperate Housewives, una fortunata serie tv americana trasmessa in Italia dal 2005 al 2012. La storia di Desperate Housewives è quella del ricco quartiere borghese di Wisteria Lane, delle sue casalinghe disperate e dei loro segreti.

Come dicevo Bree è uno dei personaggi principali della serie. Impeccabile padrona di casa, cuoca provetta e madre fin troppo premurosa. Bree è una fastidiosissima eroina. Una donna dall’apparenza perfetta, impenetrabile, di quelle che lavano, stirano, cucinano, non hanno mai un capello fuori posto e in più sono sempre sorridenti. Alzi la mano chi non ha conosciuto almeno una Bree nella vita.

Eppure, a dispetto delle apparenze, Bree nasconde un bel po’ di segreti, che rendono la sua vita tutt’altro che noiosa e ordinaria. Giusto per darvi un assaggio di quello che le succederà nelle 8 stagioni della serie, Bree manda il figlio gay in una specie di centro di “recupero”, poi lo riprende con sé, per poi decidere di abbandonarlo sul ciglio di una strada, come un cane. Quando la figlia minorenne resta incinta lei la manda in un convento e finge di rimanere incinta lei stessa, per poi poter dire che il figlio è suo, dandosi un’altra possibilità come madre e soprattutto salvando la famiglia dall’ennesimo scandalo.

Certo, descritta così, non vi sembrerà il personaggio più simpatico della serie, e forse non basterà il tradimento del marito (il primo), con la passione per il sadomaso, a farvi solidarizzare con lei. Forse nemmeno quando scoprirà di avere una relazione con l’assassino di suo marito vi farà così pena. Perché alla fine lei è Bree Van de Kamp, e quella sua area da maestrina sempre perfetta vi provocherà quel leggero senso di fastidio, come se stesse lì a ricordarvi quanto voi siete imperfette.

Ma non dovete pensare male di Bree. A un certo punto diventerà un’alcoolista. Poi però frequenterà gli alcoolisti anonimi. Riprenderà a casa suo figlio..e sua figlia. Bree non è poi così insensibile. È solo ossessionata dall’essere ineccepibile, dall’apparire impeccabile.

Se c’è una linea continua con l’apparenza ad un estremo e la sostanza all’altro, Bree è sicuramente più vicina all’estremo dell’apparenza. Non la invidio per nulla. Deve essere certamente molto faticoso voler sembrare a tutti i costi quello che non si è. Fare di tutto per apparire perfetti. Ma poi in fondo chi non lo fa? Ci tingiamo i capelli, ci vestiamo come la moda ci impone, guardiamo film che non avremmo scelto, leggiamo libri che non ci piacciono. Tutto per sembrare ciò che non siamo. Tutto per apparire come qualcuno che rispecchi il nostro ideale di bellezza, o di rettitudine, o per sembrare il protagonista del manuale delle giovani marmotte, o del perfetto cristiano, del genitore esemplare o del figlio modello.

Bree alla fine mi è simpatica, perché è una donna forte e allo stesso tempo fragile. Ha le sue debolezze, come tutti, solo peccato che cerchi di nasconderle con molta più forza di quanto non provi ad essere felice.

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